Il motociclista è un utente debole della strada… E la Cassazione lo tutela
Chi guida auto e camion deve tener conto dello spostamento d’aria laterale
I motociclisti vanno tutelati sempre, in particolar modo quando sono oggetto di sorpasso da parte di auto e camion, perché sono utenti deboli della strada. Anche se le loro condizioni di guida andrebbero sanzionate. Lo ha stabilito la sentenza 23079/17 della Corte di Cassazione che ha censurato l’autista di un Tir che in provincia di Sondrio aveva sorpassato un centauro, risultato poi essere in stato di ebbrezza alcolica, facendolo cadere sull’asfalto.
Per la Cassazione è risultato del tutto irrilevante sia che il centauro fosse alticcio, sia la circostanza per cui non risultava provato se in fase di sorpasso avvenne o no un urto tra TIR e moto. Per gli ermellini, In presenza di una moto che lo precedeva nella marcia manifestando evidenti limiti di stabilità e di uniformità di guida, il guidatore del TIR avrebbe dovuto rinunciare al sorpasso: la distanza laterale lo portava a spostarsi nell’opposta corsia di marcia, manovra che gli era preclusa dalla segnaletica orizzontale (articolo 148 del Codice della Strada).
Di più: nel sorpassare velocipedi e motocicli, aventi un equilibrio particolarmente instabile, osserva la Cassazione, il conducente deve lasciare una distanza laterale di sicurezza che tenga conto delle oscillazioni e deviazioni che le accidentalità della strada o altre cause possano rendere più o meno ampie nel veicolo sorpassato. Insomma, chi guida auto e camion deve tener conto dello spostamento d’aria laterale, che può creare grossi disagi al centauro: una “spallata” tale da buttare per terra. Tanto più se il motociclista procede con fare ondivago.